Łęczyca – È una delle più antiche città polacche. La sua ricca storia ha più di mille anni e i suoi molti preziosi monumenti attirano l’interesse di storici e turisti nazionali e internazionali. Già dal VI secolo Łęczyca era un importante centro di governo. Nel medioevo divenne anche un crocevia per le strade del commercio. Dopo l’arrivo del cristianesimo, diventò capitale di una delle sette province che costituivano la nazione polacca. La città era importante centro della vita politica e religiosa. Lo sviluppo di Łęczyca è avvenuto nel XIV secolo sotto il regno del re Casimiro il Grande. Nel 1409 Wladislao Jagiełło convocò qui un raduno, e sempre qui nel 1414 dichiarò guerra contro l’Ordine Teutonico. L’ubicazione della città, ha favorito il suo sviluppo e l’acquisto di alcuni privilegi: il più importante fu il diritto di organizzare mercati e fiere. La caduta della città è avvenuta durante il cosiddetto “diluvio” svedese, a metà del XVII secolo. Successivamente Łęczyca fu colpita da numerosi incendi, devastata dalle truppe di soldati che passavano di là, e funestata dalla peste. Vale la pena annotare che gli abitanti della città parteciparono lungo la storia, a varie insurrezioni nazionali contro l’occupazione della Russia, Prussia, Austria. Nel settembre 1939, a causa dell’invasione nazista, nei dintorni della città vi fu la più grande battaglia per la difesa della Polonia, chiamata “Battaglia sopra la Bzura”. È inoltre importante ricordare che a Łęczyca esisteva una miniera di minerale ferrifero, che ha avuto un ruolo importante nello sviluppo della città e di tutta la regione. Oggi la città conta quasi 15 mila abitanti e copre la superficie di 9 km2. Ogni anno è meta di attrazione per i turisti con la rappresentazione storica del Torneo Internazionale dei Cavalieri, e la ricostruzione della battaglia sopra Bzura.
Nel villaggio Głogowiec, nel comune di Łęczyca, è nata la “Segretaria della Divina Misericordia”, Santa Faustyna Maria Kowalska (Helena Kowalska 1905-1938). La vicina chiesa parrocchiale di San Casimiro a Świnice Warckie, fu il luogo del battesimo della piccola Helena. Già in giovane età, santa Faustyna viveva esperienze mistiche. Prima di tutto le visioni e le apparizioni di Gesù. Tutte erano descritte nel suo Diario, redatto su richiesta del confessore don Michał Sopoćko. Le visioni riguardavano maggiormente la diffusione del culto della Divina Misericordia anche attraverso la pittura del quadro di Gesù Misericordioso recante la scritta: “Gesù confido in te”; inoltre l’invito a stabilire la festa della Misericordia, la preghiera della Coroncina alla Divina Misericordia, il culto dell’Ora della Misericordia, e la chiamata a dare vita ad una nuova congregazione religiosa, che supplica Dio ad avere misericordia per il mondo. L’ultimo comando ricevuto dal Signore da sr. Faustyna è stato compiuto con la nascita delle Suore Serve della Divina Misericordia. La prima sede si trova nel villaggio di Rybno, vicino a Sochaczew.
A questa città è associata Sant’Orsola Ledóchowska (1865-1939). Sant’Orsola proveniva da una nobile famiglia. Ha scoperto presto la sua vocazione ed è entrata nella congregazione delle Suore Orsoline. Dopo alcuni anni, con altre due consorelle, fu inviata a Pietroburgo per gestire un convitto per ragazze. Nel 1910 la santa fonda in Finlandia un’altra casa della congregazione nella quale si dedica all’insegnamento nel ginnasio e alla cura di un convitto per le ragazze. Unisce i cattolici e i protestanti, mettendo a disposizione la cappella della casa come luogo di preghiera per i fedeli delle due confessioni religiose. Dopo che la Polonia riacquistò l’indipendenza, nel 1918 tornò nella terra polacca. Qui a Pniewy fonda la Congregazione delle Orsoline del Cuore Morente di Gesù. Suor Orsola si impegna molto per le persone dei più bassi livelli sociali, non dimenticando l’educazione e l’evangelizzazione. Negli anni 1930-1939 si è recata spesso a Łęczyca dove ha portato la presenza delle Suore Orsoline.
Sant’Adalberto Sławnikowic (956-997) veniva dalla terra Ceca. E’ il primo martire cristiano in terra polacca. È patrono della Polonia. Era fedele a Cristo senza compromessi. Come vescovo di Praga ha incontrato difficolta’ insormontabili. Ha dovuto lasciare la diocesi, ed è partito per l’Italia. A Roma è entrato dai Benedettini all’Aventino e, con l’aiuto del suo amico l’imperatore tedesco Otto III, è partito per la Polonia, alla corte del re polacco Bolesław Chrobry. Dalla sua corte attraverso Danzica è andato al nord, allo scopo di cristianizzare i Prussiani. Ma qui ha subito il martirio. Il suo corpo è stato comprato dal re Bolesław Chrobry per tanto oro quanto pesava il corpo del martire. Secondo la tradizione, con l’aiuto del re, Sant’Adalberto ha fondato a Tum, vicino a Łęczyca, la prima abbazia dei benedettini in terra polacca, e là ha trascorso qualche tempo, durante il suo cammino per evangelizzare i Prussiani.
Chiesa di Sant’Andrea Apostolo – l’edificio è costruito in mattoni, in stile gotico, con una ricca storia risalente al XII secolo, sotto il patronato dei successivi sovrani della Polonia. Una perla del barocco di questo edificio è la cappella della Madre di Dio. Nella chiesa attirano lo sguardo numerose pitture murali, sculture e il crocifisso del XVII secolo, famoso per le grazie ricevute dai fedeli.
Świnice Warckie – località legata a Santa Faustyna Kowalska. Nella chiesa dedicata a San Casimiro, il 27 agosto 1905 è stata battezzata Helena Kowalska – s. Faustyna. Attualmente è il Santuario della sua nascita e del suo Battesimo (con il battistero dove è stata battezzata e con il confessionale dove si confessava).
Tum – è la più grande costruzione in Polonia in stile romanico del XII secolo, e uno dei più bei e meglio conservati monumenti di questo tipo. Era il luogo dei sinodi ecclesiali e delle adunanze dei principi, dove prendevano importanti decisioni riguardanti la Chiesa in Polonia; il luogo è legato a Sant’Adalberto patrono della Polonia e al cardinale Karol Wojtyła che nel 1967, alla fine delle celebrazioni del Millennio del “Battesimo della Polonia”, ha celebrato qui la Messa.
Głogowiec – è la casa di famiglia di Helena Kowalska – s. Faustyna; attualmente è un museo. L’esposizione nella casa comprende il mobilio domestico degli inizi del XX secolo e l’originale falegnameria del padre di s. Faustyna. Nella camera si trovano le riproduzioni delle foto di famiglia.