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Łowicz – È una città della regione di Łódź situata sopra il fiume Bzura. All’inizio del medioevo, nel luogo dell’attuale città, vi era una fortezza accanto al passaggio del fiume. Łowicz è stata una delle prime città della dinastia dei Piast. Il primo scritto che ne parla, si rintraccia su una bolla papale di Innocento II nell’anno 1136. Inoltre, si hanno ancora documenti scritti riguardo ad essa nell’anno 1298. Dal secolo XII fino al secolo XVIII Łowicz fu proprietà degli arcivescovi di Gniezno. Nel secolo XV la città divenne un importante centro amministrativo-economico. Nel castello, residenza del primate, trascorrevano le loro giornate i re polacchi, tra i quali: Casimiro il Grande, Zigismundo III Waza, Giovanni Sobieski, e i rappresentanti di altre nazioni. Nel tempo dell’interregno, quando il primate faceva la funzione di capo della nazione, a Łowicz si prendevano importanti decisioni per tutta la nazione polacca. Gli anni d’oro di Łowicz furono stroncati dal “diluvio” svedese nella metà del XVII secolo. In quel tempo fu distrutto il castello e gran parte degli edifici della città. Nella seconda spartizione della Polonia, nel 1793 finisce il governo degli arcivescovi. Łowicz entra nella mani della Prussia e dal 1815 nella mani della Russia. L’indipendenza per la nazione polacca arriva nel 1918. La seconda guerra mondiale porta gravi danni alla città, particolarmente nel settembre del 1939 per le gravi battaglie sopra il fiume Bzura. Durante l’occupazione tedesca nel settembre 1939, vi era stato organizzato un campo per i prigionieri polacchi. Nei anni 1940-1941 funzionava anche un ghetto per gli ebrei, dove sono rimaste recluse ottomiladuecento persone, poi trasportate al ghetto di Warsavia. Łowicz e i dintorni della città erano territori dell’attività dei partigiani. Gli abitanti di Łowicz, anche nei vortici della storia, hanno custodito le proprie usanze e la propria cultura. Nel 1992, da quando papa Giovanni Paolo II ha eretto in diocesi Łowicz, la città ha acquistato un nuovo significato ed è diventata anche sede vescovile della diocesi. Giovanni Paolo II ha visitato la città nel 1999, durante il suo pellegrinaggio in Polonia.
Santa Vittoria della Sabina (m. 250 circa) era una patrizia romana. Divenne cristiana in giovane età ma era fidanzata con un pagano di nome Eugenio. Vittoria aveva fatto il voto di castità e il fidanzato, in un moto di vendetta, la denunciò e la mise nelle mani dei carnefici romani. La ragazza diede la vita per la fede e fu decapitata con la spada durante la persecuzione dei cristiani al tempo di Decio, intorno all’anno 250. Il culto della santa si è sviluppato rapidamente subito dopo la sua morte. Ciò è testimoniato anche dal quadro che la raffigura, risalente al VI secolo, che si trova a Ravenna. Le sue reliquie sono conservate a Subiaco in Italia, e a Łowicz. Santa Vittoria è patrona della città di Łowicz e della diocesi di Łowicz.
A Łowicz è nata la prima di otto figli, la beata Bolesława Maria Lament (1862-1946). All’età di 22 anni era entrata in segreto nella Congregazione della Famiglia di Maria da cui, sotto consiglio del confessore, prima dei voti perpetui, era uscita, poiché Dio aveva altri progetti su di lei. Dopo 11 anni, in collaborazione con il beato Honorato Koźmiński, ha fondato in Bielorussia la Congregazione delle Missionarie della Santa Famiglia. Lo scopo della Congregazione è prima di tutto l’istruzione e l’educazione. Una particolare cura della beata Bolesława furono i giovani, per i quali si spese perché non perdessero la fede e lo spirito polacco. Per tutto il tempo della sua attività, Madre Bolesława ha aperto convitti per gli studenti e ha costruito scuole e asili. Organizzava l’insegnamento nel nascondimento, per bambini e giovani. Si prendeva cura dei prigionieri, dei bambini di strada e di tutti i bisognosi.
Il beato don Francesco Drzewiecki FDP (1908-1942) proveniva da una famiglia molto religiosa. Subito dopo la scuola elementare è entrato dai Padri Orionini. Dopo essersi laureato in filosofia, è stato mandato dai superiori in Italia, per continuare gli studi. Rientrato in Polonia si è dedicato al lavoro quotidiano della pastorale a Włocławek: catechizzava, confessava, organizzava adorazioni, spettacoli religiosi, insegnava religione. È stato arrestato dai soldati hitleriani insieme con altri sacerdoti dei dintorni; e non ha voluto usufruire della possibilità di essere lasciato in libertà per aiutare i fratelli nel sacerdozio. Trasportato nel campo di concentramento di Dachau, è stato messo a lavoro nei campi. A causa dei geloni, del pesante lavoro e per il deperimento organico, fu ucciso nella camera a gas della città di Hartheim.
Arkadia – parco romantico-sentimentale fondato nel XVIII secolo, si ispira alla cultura antica. Tra gli edifici e le altre cose si trovano: il Tempio di Diana, l’Acquedotto, il Tempio del Sommo Sacerdote, la Casetta Gotica con la Grotta della Sibilla, l’Arco della pietra e la Casa di Murgrabia.
Basilica Cattedrale dell’Ascensione della Santissima Vergine Maria – santuario barocco- rinascimentale risalente al XII secolo, con tre navate, numerose cappelle e altari. In uno di questi si trova il quadro della Madre di Dio di Łowicz. Nel XV secolo la chiesa è stata elevata al titolo di Collegiata, e nel 1992 – da Papa Giovanni Paolo II – al titolo di Cattedrale. Nel 1999 ha ricevuto il titolo di Basilica Minore. I sotterranei della chiesa sono il luogo di sepoltura di dodici Primati della Polonia. È un Monumento della Storia chiamato “Wawel di Masovia”.
Nieborów – è un complesso costituito dal palazzo e un parco. Il palazzo è in stile barocco della fine del XVII secolo. Gli interni comprendono una collezione di quadri dei maestri europei, si trova l’arte degli oggetti domestici e l’arte ornamentale, una biblioteca di libri antichi – composta da più di 10 mila volumi tra opere polacche e straniere. Dietro il palazzo si trova un giardino di stile francese con l’arte lapidaria e sculture in pietra; c’è anche un canale d’acqua, dietro il quale si trova un giardino inglese.
Edificio del barone Klicki, generale – è un complesso in stile romantico composto dal palazzo, dalla torre, dalla cappella e dalla casetta del guardiano, costruito nella prima metà del secolo XIX in stile neogotico. Nel palazzo si trova una galleria di Pittura moderna e la mostra dedicata al gen. Klicki.
Chiesa dello Spirito Santo – è il più antico tempio in muratura di Łowicz, costruito nel 1404. Edificio gotico, con una navata. La Chiesa è parrochiale ed è il luogo del battesimo della b. Bolesława Lament (1862-1946), fondatrice della Congregazione della Santa Famiglia.
Il Santuario della Madre di Dio Consolatrice degli afflitti a Domaniewice – è una cappella in stile barocco del XVII secolo. All’interno si trova un originale prospetto degli organi del XVIII secolo con la forma dell’aquila con la corona, considerato come uno dei più interessanti prospetti degli organi al mondo.
Chiesa della Visitazione di Maria Santissima Vergine in Bielawy – è stata costruita nella prima metà del XV secolo in stile gotico, con elementi successivi in stile barocco nel suo interno.
Museo – edificio postmissionario – è l’antico seminario fondato dai Primati di Polonia edificio monumentale barocco eretto agli inizi di XVIII secolo. Il museo è nato dalla grande stima per la storia della città e della regione di Łowicz, e dal creativo patrimonio culturale dei suoi abitanti. Qui si trovano i modelli e foto riguardanti l’architettura della regione, strumenti agricoli, prodotti artigianali, una collezione degli abiti di Łowicz, e alcuni elementi di decorazioni delle stanze (frastagli, lampadari particolari).
Villaggio-museo a Małrzyce – presenta le costruzioni caratteristiche della campagna di Łowicz, a cavallo dei secoli XIX e XX. Sul territorio del villaggio si trovano le case con gli arredamenti, gli attrezzi da lavoro, una chiesa con la canonica, il mulino, le costruzioni per il lavoro dei contadini, cappelline devozionali sulla strada, il forno per il pane, una collezione di macchine agricole e l’esposizione dei veicoli per i pompieri. Vicino al villaggio, sul fiume Słudwia, è situato uno dei più famosi ponti in Polonia – monumento di classe “zero”, il primo fatto nel mondo -; si tratta di un ponte stradale saldato.
Il Monumento di San Giovanni Paolo II – eretto a ricordo della visita pastorale di papa Giovanni Paolo II a Łowicz nel 1999 (progetto di Stanislao Słomina).
A metà del XIX secolo, nel villaggio Boczki vicino a Łowicz è nato Giuseppe Mario Chełmoński (1849-1914), famoso pittore rappresentante del realismo. Ha studiato nella Scuola di Disegno a Varsavia e nello studio di Adalberto Gerson. Ha anche approfondito i suoi studi all’Accademia di Monaco. Viaggiò in tutta Europa e alla fine si stabilì a Kuklówka vicino a Radziejów, dove acquistò una casa. Chełmoński dipingeva prevalentemente natura, mostrandone la fisionomia con grande autenticità. Tra i suoi lavori, si trovano quadri dedicati alla campagna polacca e ucraina. Le opere più famose da menzionare sono: Le gru, L’estate di San Martino, La quadriglia, Le cicogne. A Radziejowice è possibile visitare la mostra con alcuni lavori dell’artista.
Wladislavo Dominico Grabski (1874-1938) è nato a Borów sul fiume Bzura, non lontano da Łowicz. Dopo gli studi in Francia, è tornato in Polonia dove ha continuato il suo approfondimento scientifico occupandosi prevalentemente di agricoltura e campagna. Ha aperto in Polonia il secondo istituto per esperimenti in agraria, una fabbrica agricola, il cerchio agricolo contadino; e ha fondato le prime banche per i contadini. Wladislao Grabski era un politico e un economista eccezionale. Nel 1924 il Governo sotto la sua guida ha introdotto la nuova valuta: lo złoty polacco.
Stefano Starzyński (1893-1943), politico, presidente, e difensore di Varsavia dall’invasione hitleriana. Negli anni della sua gioventù abitava a Łowicz insieme con i suoi genitori. È famoso proprio per l’eroica difesa di Varsavia dagli attacchi delle truppe tedesche, nel settembre 1939. Starzyński non solo non fuggì dalla città, ma confortava i cittadini, allargando la rete della difesa civile: incoraggiava lo spirito di resistenza e di difesa nel popolo con accorati messaggi trasmessi alla radio. Dopo la caduta della città, formò le strutture sotterranee dell’organizzazione partigiana. Fu catturato ed ucciso durante un rastrellamento della Gestapo.